ALFONSO FONT

ALFONSO FONT

Nasce a Barcellona, in Spagna, il 28 agosto 1946.

A metà degli anni Sessanta inizia la sua carriera nello studio Editorial Bruguera disegnando storie di vari generi (western, poliziesco e horror) per il mercato straniero.
Dal 1970 collabora con la casa editrice inglese Fleetway, specializzata in fumetti di guerra (per la quale realizza Black Max). In seguito lavora anche per l’americana Warren e Skywald per la quale nel 1974 realizza la serie Geminis.
Si trasferisce a Parigi dove disegna diverse serie a fumetti per la rivista Pif Gadget tra cui “I Robinson della terra“, un ottimo mix di preistoria e fantascienza pubblicato in Italia dalla rivista Più; negli anni Settanta e Ottanta realizza “Le storie nere” e i “Racconti del futuro imperfetto” (è facile leggere in queste storie una critica al militarismo ed alla difficile situazione spagnola sotto il regime franchista; la realizzazione di fumetti di fantascienza permette a Font di criticare autoritarismi e regimi evitando di incappare nella censura che di certo non avrebbe permesso gli stessi contenuti in un fumetto ambientato nel presente).
Nel 1982 crea “Clarke & Kubrick Spazialisti ltd“, un riuscitissimo fumetto di fantascienza omaggio anche nel titolo al capolavoro cinematografico “2001: Odissea nello spazio”. Del 1983 è Carmen Bond, un tentativo dell’autore di cimentarsi con il fumetto erotico, trattato in maniera ironica; nel 1985 crea Jon Rohner in cui racconta le avventure di un marinaio in giro per i Caraibi proposte nel 2008 da Planeta deAgostini nel volume “Jon Rohner marinaio” (evoluzione di un precedente personaggio, Jann Polynesia).

Dal 1987 lavora alla serie Taxi (Elle s’appelle Taxi) sulle avventure di una giovane biondina, che dopo aver lavorato per anni alla guida di un taxi si ricicla in attività di spionaggio che le stravolgeranno la vita. In Italia le sue avventure sono state pubblicate sulla rivista Comic Art con il titolo Il labirinto del drago.
Su l’Eternauta pubblica, nel 1988, Alice e gli Argonauti, una rivisitazione in chiave fantascientifica del mito degli Argonauti con la giovane Alice, fascinosa bionda alla ricerca del padre prigioniero.
Dal 1996 la rivista Skorpio pubblica alcune storie autoconclusive incentrate sul lavoro di investigatore privato (Private Eye) e nello stesso anno, sempre su Skorpio, viene pubblicato a puntate il dramma d’ambientazione storico-medievale Bri D’Alban (realizzato da Font nel 2001).
Nel 1996 gli viene attribuito dalla giuria del Ventesimo Salone dei Comics a Roma il premio “Yellow Kid”, nel 1998 per la Sergio Bonelli realizza un albo gigante di Tex su testi di Mauro Boselli e così vede la luce “Gli assassini”, dodicesimo albo speciale di Tex, primo albo di Tex realizzato da Font che in seguito continuerà a disegnare storie per la serie regolare.
Autore estremamente versatile si trova perfettamente a suo agio con tutti i tipi di storia, con i diversi generi e con le ambientazioni più varie anche se dimostra una indubbia predilezione per il fumetto di fantascienza.

LE SUE OPERE